sabato 9 luglio 2011

L’Anno del Niño - La teoria del complotto.

Alberto usava con fiducia il modello matematico che Francesco aveva modificato per adattarlo alle sue idee. Questo modello era diverso ed indipendente da quelli che erano stati usati finora negli Stati Uniti per simulare l’evoluzione futura dell’oscillazione meridionale e molto più semplice degli altri. Con esso scoprì che nel successivo periodo invernale, si sarebbe verificata una forte diminuzione della velocità della corrente ascensionale, addirittura una inversione  nei valori della pressione tra Darwin e Tahiti, il che significava che il fenomeno del Niño avrebbe avuto valori particolarmente intensi, superiori all’evento del 1982-83. Si poteva quindi prevedere un nuovo periodo disastroso per la pesca in Ecuador ed in tutta l’America Latina, inoltre, se fosse stata vera la teoria della globalizzazione su tutta la Terra del fenomeno, potevano aversi delle ripercussioni in zone molto lontane, come il Sahel o anche l’Europa. Il modello di Alberto era molto semplice, eppure i valori previsti erano del tutto coincidenti con quelli di altri ricercatori statunitensi, che sostenevano l’arrivo di un forte evento del Niño per l’inverno 1997-98, mentre altri scienziati sostenevano che l’episodio sarebbe stato di bassa entità.



Navigando su internet, che in quel periodo rappresentava la novità per effettuare delle ricerche, Alberto aveva capito che sul Niño e sul fatto che esso fosse un fenomeno globale, si erano fatte troppe discussioni, alcune di carattere fisco, altre di carattere sociale.

Un gruppo di giornalisti aveva fatto l’ipotesi che il fenomeno del Niño potesse essere collegato alla “teoria del complotto”, un insieme di ipotesi secondo le quali i maggiori eventi che si verificavano sulla Terra potevano essere provocati “ad hoc” dalle maggiori potenze con lo scopo di recare gravi danni alla parte avversaria. Pur non avendo alcun fondamento scientifico, tale teoria aveva avuto molti seguaci nei primi anni ’70, quando la politica era diventata l’argomento di carattere sociale più discusso tra i giovani. In quel periodo tutti si sentivano esperti sugli argomenti più complessi, forti delle discussioni che si facevano a scuola durante le occupazioni dell’istituto, durante le quali i più facinorosi, millantandosi “intellettuali”, si inventavano le cose più strane, ne parlavano nelle “assemblee degli studenti” atteggiandosi a professoroni, e tutti li ascoltavano, credevano alle loro belle parole e ne sfornavano versioni sempre più sofisticate e colorite, sentendosi a loro volta dei professori. Erano i postumi del ’68, gli anni che gran parte dei ragazzi dell’epoca ricordano come i più belli della loro vita, forse perché si dicevano le cose spensieratamente, senza verificarle o ragionarci sopra. Così, in quel periodo, era andata in voga la teoria del complotto (o della cospirazione), ovvero una teoria che attribuisce la causa ultima di un evento o di una catena di eventi (in genere politici, sociali o naturali) ad un complotto o cospirazione. Il termine include un'ampia classe di teorie, dall’avvistamento degli UFO, alle collusioni tra i politici di tutto il mondo ed organizzazioni mafiose internazionali. Una enorme sequenza di teorie, con un'ampia gamma di plausibilità, alcune riconosciute attendibili e dimostratesi fondate, altre estreme ed altamente improbabili.
Secondo un gruppo di giornalisti, il 4 febbraio del 1983 sarebbe stato registrato un forte flusso di


“onde a bassissima frequenza”, inviate dagli americani, che sarebbero entrate in contatto con “onde stazionarie” emesse dai sovietici. Ciò avrebbe provocato il Niño del 1982-833, che portò forte siccità nel Sahel e in Australia e piogge diluviali in Perù. Il tutto, secondo loro faceva parte di una strategia iniziata al tempo di Lenin, che aveva lo scopo di riscaldare il clima della Siberia e svilupparvi delle coltivazioni.

Un’altra teoria, basata invece su solide basi scientifiche, ma anch’essa di grande impatto nel mondo sociale, era quella che faceva capo alla natura caotica dell'atmosfera.
Edward Norton Lorenz fu un matematico statunitense noto per essere stato il pioniere della teoria del Caos e dell’effetto farfalla. Studiò matematica all'Harvard University a Cambridge nel Massachusetts. Durante la Seconda guerra mondiale lavorò come meteorologo per l'United States Army Air Corps e dopo la fine della guerra decise di concentrare i suoi studi sulla meteorologia.
Il termine "Teoria del caos" colpì l'immaginario collettivo della gioventù degli anni ‘60 ed entrò a far parte della cultura pop, insieme all'effetto farfalla.
Per spiegare come tutti i fenomeni atmosferici che accadevano sulla Terra fossero strettamente collegati fra loro, Lorenz tenne numerose conferenze, che partivano tutte da una domanda: «Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas? ». La risposta era si!
Sostenitore di tale teoria, a maggior ragione, Alberto era fermamente convinto che il fenomeno del Niño, pur avendo origine solamente nel tratto di oceano antistante il Sud America, poteva influenzare il clima in Africa o in Europa.
 Il libro "L’Anno del Niño", di Alfio Giuffrida

 
Un UFO  (Unidentified Flying Object) in una rappresentazione tratta da un film. Gli UFO sono tra gli argomenti principali della "Teoria del complotto".



Rappresentazione grafica della "Teoria del Caos" ed in particolare dell'effetto farfalla, messa a punto dal Fisico statunitense Edward Norton Lorenz

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