giovedì 26 dicembre 2013

“La danza dello sciamano” – La “riattaccata” con l’aereo


È un brano del libro: “La danza dello sciamano” di Alfio Giuffrida
Si trova in libreria oppure on line: http://t.co/L1oZOWLK
I libri di Alfio Giuffrida fanno parte del filone letterario  VERISMO INTERATTIVO, in cui il lettore può diventare “Protagonista” del romanzo commentando le discussioni aperte nel FORUM del sito  http://www.alfiogiuffrida.com/  ,sui vari argomenti di attualità inseriti nel testo.

 
I passeggeri erano tesi, ma in quel mentre si ebbe una violenta perdita di quota! Mentre tutti aspettavano di sentire che le ruote toccassero l’asfalto, improvvisamente i motori cominciarono a rombare a tutta forza, l’aereo prese nuovamente velocità scivolando sulla pista senza tuttavia toccarla, il numero dei giri del motore salì al massimo, facendo vibrare l’aereo come un frullatore nel quale erano stati messi a macinare dei chicchi di caffè.
 
L’aereo riprese l’assetto di salita; era come se stesse decollando di nuovo, ma in modo frenetico, il rumore dei motori era assordante, tutto sembrava roteare e sobbalzare. Le persone furono sballottate in tutte le direzioni e restarono incollate ai sedili solo perché erano legate con le cinture di sicurezza.
I flap si erano retratti improvvisamente e le estremità delle ali beccheggiavano violentemente, sembrava stessero per spezzarsi.
Nella parte bassa dell’aereo si sentì un rumore secco, come se fosse qualche oggetto che era sbattuto violentemente contro la carlinga del velivolo.
Un tonfo che gelò il sangue nelle vene dei passeggeri, forse si trattava solamente del carrello che era stato retratto, ma nessuno osò chiedere conferma.
Laura guardò Claudio con terrore,  una scarica di adrenalina aveva pervaso il suo corpo, aveva dei brividi come se le avessero rovesciato una secchiata di cubetti di ghiaccio tra la camicetta e la schiena ma, stranamente, avvertiva uno strano calore scorrerle dalla testa ai piedi ed un sudore freddo bagnarle la pelle.
Le veniva da urlare e vedeva che anche gli altri passeggeri si guardavano attorno, anche loro atterriti.  Claudio era immobile, con lo sguardo fisso di chi sente un grosso vuoto nello stomaco, ma sa che non è fame.

Alex, che essendo un Ufficiale dell’Aeronautica Militare aveva volato molte più volte di loro ed aveva già avuto l’occasione di trovarsi in una situazione simile, disse:  «Non preoccupatevi, è solo una “riattaccata”! Una manovra che viene eseguita quando la fase di atterraggio presenta qualche situazione per la quale è obbligatorio o consigliabile interrompere la discesa ed effettuare nuovamente un circuito in volo per poi ripresentarsi all’atterraggio».
A quelle parole inaspettate, tutti lo guardarono con interesse. Laura lasciò la mano di Claudio e prese quella di Alex, che era seduto nel sedile accanto al suo, dalla parte del finestrino, stringendola con entrambe le sue.
Lo guardava spaventata, con gli occhi fuori dalle orbite, balbettando qualcosa ma senza dire nulla. Mentre l’aereo riprendeva quota. Alex sfiorò appena quelle mani che lo stringevano forte e si sentì attratto da quella ragazza. Incrociò per un attimo anche lo sguardo di Claudio e notò un rancore represso nei suoi occhi.
Vide che gli occhi di tutti i passeggeri erano puntati su di lui e si sentì al centro dell’attenzione, come un missionario che deve spiegare ad un gruppo di indigeni, raggruppati attorno a lui, perché devono avere fede in Cristo, mentre un altro gruppo di ribelli sta già sparando delle raffiche di mitra su di loro.
Per un attimo pensò alla ragazza seduta a fianco a lui, che gli era stata presentata da Claudio semplicemente come una esperta di serre, che partecipava a quel viaggio per lavoro in qualità di rappresentante della sua ditta. Vide che lei adesso teneva gli  occhi chiusi, era pallida e tremava come una foglia.
Quel volto e quella espressione lo fecero sentire al centro di una grande responsabilità.
Doveva fare qualcosa per evitare che tutti i passeggeri fossero presi da una crisi di panico, ma gli argomenti validi non erano poi tanti, per cui si mise a spiegare a voce alta le fasi di una riattaccata, in modo da rassicurare quei corpi ormai quasi privi di anima.
Cominciò a parlare con calma, con il suo solito tono da professore: «Una riattaccata è un evento inusuale, ma è una manovra di sicurezza e non di emergenza.
Se il pilota ha preso la decisione di riattaccare, in genere è perché ha valutato di essere “arrivato lungo” sulla pista, oppure perché ha notato che l’assetto dell’aereo non è quello ottimale o perché la torre di controllo gli ha dato ordini precisi per evitare un possibile ostacolo in pista. 
In questo caso, forse, ci siamo semplicemente trovati in una situazione di “wind shear“ dovuto all’effetto di un temporale nelle vicinanze, che crea forti variazioni di intensità e direzione del vento e rende incontrollabile l’aeromobile. Bene ha fatto il comandante a riattaccare».
In effetti lui non aveva paura per se, si era trovato altre volte ad essere coinvolto in una simile manovra e ne era uscito sempre vivo. Ma adesso si sentiva responsabile dei sui compagni di viaggio, doveva prolungare quel discorso per tutta la durata della manovra, in modo da tenerli impegnati e non fare sentire loro la paura.  
Alex deglutì profondamente e continuò quel suo discorso che non aveva preparato.
«Una volta iniziata la manovra, deve quindi eseguire una serie di operazioni, la prima delle quali consiste nel dare “manetta” ai motori, in modo da avere la massima potenza, come nella fase di decollo. Contemporaneamente deve retrarre i flap ed il carrello, in modo da far prendere velocità e quota al velivolo.
Stando seduti avvertiamo una variazione di assetto dell’aereo, ci accorgiamo infatti che riprende a salire anziché continuare s scendere. Se guardiamo dal finestrino, vedremo i flap rientrare, spostandosi dalla posizione di atterraggio a quella di decollo.»
In quel mentre guardò dal finestrino ……..

martedì 3 dicembre 2013

“Quella notte al Giglio” di Alfio Giuffrida – Quando una donna si innamora di un’altra donna.

sito web
È un brano del libro:  “Quella notte al Giglio” di Alfio Giuffrida
È in vendita nelle librerie oppure on line:  http://www.unilibro.it/find_buy/ffresult.asp 

Con quella frase Alex si fermò, a quel punto iniziava quella breve parentesi scabrosa, che tuttavia era stata la fase più oscura dell’intera vicenda. Guardò la moglie con un’aria di attesa, voleva sapere perché quel sabato mattina lui si era trovato coinvolto nel loro gioco d’amore! Che effetto aveva avuto la sua presenza nel far riconciliare i due fidanzati coreani?

Silvia lo guardò con l’aria impaurita: «Non ti ho mai chiesto cosa sia accaduto tra voi due, in quelle due ore che vi ho lasciato soli e come vedi non te lo chiedo neanche adesso. Sono stata io a volerlo, per cui qualunque cosa abbiate fatto, avete avuto la mia approvazione e benedizione!».

Alex la guardò stupito ed adirato, era lui che voleva sapere perché era stato chiamato a partecipare ad uno dei loro incontri amorosi. Non lo aveva chiesto lui di entrare a farne parte: «Tra me e Bae non è accaduto nulla! Io non ho proprio niente da nascondere. Sei tu che devi dirmi perché mi hai chiamato in mezzo a voi!».

Silvia arrossì ed abbassò gli occhi. Quella affermazione che tra loro due non era accaduto nulla le diede una grande gioia, anche perché, dal tono della voce del marito, capì che era assolutamente sincera.

Ma questo la fece vergognare ancora di più dell’intrigo che lei aveva organizzato e di come vi aveva tirato in mezzo il marito, trattandolo come un oggetto. «Da un paio di giorni mi ero accorta che quel che provavo per Bae era amore, mentre lei non si accontentava più delle mie carezze femminili! Lei aveva bisogno di un uomo, che la facesse sentire donna con la forza della sua natura ed anche con il vigore del suo …» alzò un attimo lo sguardo verso il marito, cercando di intuire se lui dava cenno di giustificare il suo gesto. Ma il volto di lui rimase inflessibile.

Tirò su un singhiozzo e, dopo una piccola pausa, continuò: «Mi capisci? Comprendi il dramma che avevo dentro di me? In quel momento per te sentivo solo amicizia e ti ho voluto mettere al mio posto per costringerla a scegliere tra me e un uomo. Così organizzai tutto la sera prima. Le dissi che le avrei fatto provare la differenza tra la mia soave dolcezza e l’ebbrezza virile di essere posseduta da un uomo.

Ti lodai nelle tue doti maschili e le dissi che di te non me ne importava più nulla. Le giurai che amavo solo lei e doveva essere proprio lei a scegliere: se avesse voluto te, vi avrei persi entrambi, altrimenti ti avrei lasciato un biglietto di addio e sarei andata a vivere con lei. Ma lei non scelse né me né te, scelse invece Park e per questo io ritornai ad immaginarmi come tua moglie e, gradualmente, cercai di ricucire il nostro rapporto che, in quell’oscuro periodo, era proprio finito.»

Alex ebbe di nuovo uno scatto di rabbia, agitò le mani come se volesse colpirla con uno schiaffo. Lei chiuse gli occhi e arricciò la fronte, per un attimo fu contenta di quel gesto dettato dall’ira. Avrebbe proprio voluto quello schiaffo, sapeva che se lo meritava proprio. Ma anche quella seconda volta, lo schiaffo non arrivò!

Alex era troppo signorile per colpire una donna ed in particolare sua moglie, alla quale voleva un bene infinito. «Dunque era così falso ed insignificante l’amore che ti legava a me? » Replicò con la voce strozzata dalla rabbia. Silvia gli gettò le braccia al collo e lo baciò. «Scusami …. Se puoi!» Gli disse scoppiando in un pianto dirotto! «In quei giorni avevo proprio perso la testa! Mi sentivo in colpa verso di lei e mi sono immersa completamente nel suo personaggio.

Volevo immedesimarmi nei suoi sentimenti, martoriati da quella profonda delusione amorosa, per impedire che vacillassero, facendola precipitare nella più profonda delle depressioni. Volevo proteggere il suo corpo da atti inconsulti, affinché non mettesse in atto qualche gesto irrimediabile. E invece di quel corpo me ne sono innamorata, pazzamente e totalmente. In quei giorni pensavo solo a quello, desideravo toccarlo, baciarlo, massaggiarlo, amarlo.
 
Era un sentimento morboso ...........