Il Niño è quel fenomeno naturale che si verifica nelle acque dell’Oceano Pacifico, che in alcuni anni diventa più caldo e meno pescoso del solito, per un periodo di circa sei mesi, in genere durante il periodo invernale.
Il suo nome deriva dal termine spagnolo “El Niño”, che significa "il bimbo", in riferimento al Bambino Gesù, dato che il fenomeno si manifesta normalmente durante il periodo natalizio.
Esso si verifica in meda ogni 4 – 5 anni ed è causato da una oscillazione nel campo della pressione atmosferica che si verifica tra i punti estremi dell’oceano pacifico, all’altezza dell’equatore, cioè tra le coste dell’Ecuador e le isole della Malesia. Per questo motivo, nel mondo scientifico, questo fenomeno è detto ENSO, dalle iniziali di El Niño Southern Oscillation.
Oltre agli effetti diretti sull’Oceano Pacifico, dove la diminuita pescosità del mare provoca gravi carestie tra le popolazioni dell’Ecuador e del Perù, ENSO è ritenuto essere la causa principale di alcuni sconvolgimenti meteorologici a scala globale nel mondo. Le conseguenze principali di questo fenomeno si possono riscontrare nell'Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano.
Ciò è dovuto al fatto che il variare periodico delle pressioni su una fascia così vasta, genera un rallentamento o una accelerazione degli Alisei, che sono quei venti costanti che avvolgono tutta la Terra nella fascia equatoriale, conosciuti sin dall’antichità e sfruttati da Cristoforo Colombo per raggiungere l’America.
Il meteorologo e scienziato inglese Sir Gilbert Thomas Walker, ha ipotizzato una particolare circolazione dell’atmosfera, generata da ENSO ed estesa a tutto l’Oceano Pacifico, che può avere delle influenza sulle condizioni meteorologiche di tutta la Terra.
Negli anni recenti, episodi violenti di tale fenomeno, che hanno causato molte vittime, si sono verificati nel 1982, nel 1997 e nel 2010.
Nel 1982 i morti sono stati oltre un migliaio e si sono verificati lontano dal punto di origine. In quell’anno infatti si è avuta una forte siccità nel Sahel, che quella vasta regione che si estende subito a sud del deserto del Sahara, compresa in numerosi Stati dell’Africa centro settentrionale, quali: Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad e Sudan.
La connessione in questo caso è stata evidente e condivisa dalla maggior parte degli studiosi di tutto il mondo.
Nel 1997 si è verificato un forte evento di tale fenomeno, le vittime sono state centinaia, ma anche in questo caso sono state lontano dall’Oceano Pacifico. In questa occasione si sono verificate violente alluvioni in Europa e nell’America Centrale, mentre in Indonesia e in Brasile si è avuta una forte siccità, che ha causato numerosi incendi con innumerevoli vittime. La connessione con il fenomeno del Niño, in questo caso è meno evidente e non è condivisa da tutti gli studiosi di meteorologia. Questo episodio ha ispirato il romanzo “L’anno del Niño”, di Alfio Giuffrida.
Nel 2010 si è ripetuta una situazione molto simile a quella del 1997, anche in questo caso le vittime sono state molte in Europa e in Australia, a causa di violente alluvioni.
In un prossimo articolo vedremo come la differenza delle pressioni atmosferiche possa innescare una circolazione nelle acque dell’oceano e queste a loro volta riescano a far variare la temperatura superficiale del mare da 3 a 5 gradi, generando una energia superiore a quella di migliaia di bombe atomiche.
Altre notizie sono disponibili sul sito http://www.meteoweb.it/
Nessun commento:
Posta un commento