È un brano del libro (ebook) “Il Clima e l’Ambiente”, di Alfio Giuffrida, disponibile su Amazon ( http://t.co/L1oZOWLK ). Fa parte del Verismo Interattivo, il nuovo genere letterario introdotto dall’autore, che consiste nell’inserire, all’interno del testo, degli argomenti culturali e di attualità che il lettore può approfondire partecipando al Forum sul sito http://www.alfiogiuffrida.com/Forum.aspx . In questo libro gli argomenti trattati sono: Il Diluvio Universale (è realmente accaduto oppure è stata una punizione divina?). I Medicane (uragani nel Mediterraneo, sono possibili?). Il Telelavoro (è possibile lavorare da casa?). Il clima di città (la presenza dell’uomo modifica il clima di una regione?), .. e molti altri.
I “Medicane” (acronimo di
Mediterranian Hurricane) o “TLC” (Tropical Like Ciclones), sono fenomeni che si
sviluppano sul Mediterraneo e che presentano delle similarità con i cicloni
tropicali.
L’origine dei Medicane è
differente da quella dei cicloni tropicali dove l’energia termica nei bassi
strati, necessaria per attivare il processo convettivo, è fornita dalla elevata
temperatura superficiale del mare (SST), superiore ai 26 °C. Essi infatti sono
generati da una estremizzazione di una forte perturbazione che normalmente, si
abbatte sulle nostre regioni. Nell'ambiente scientifico si iniziò a parlare di essi
verso la metà del XX° secolo, con il nome di "bombe meteorologiche",
nome coniato dal meteorologo svedese Tor Bergeron, che le ha definite: "Un
approfondimento molto rapido di un ciclone extratropicale, nel quale la caduta
di pressione in superficie corrisponde a 1 hPa (hPa= hectoPascal, unità di
misura della pressione atmosferica) ogni ora o più per un periodo di almeno 24
ore".
Durante questi eventi, il
vento ha raggiunto i 135 km/h ed è stato associato ad abbondanti piogge a
carattere temporalesco. Il diametro massimo dei cicloni mediterranei è attorno
ai 200 km e la durata temporale è molto variabile ma in genere è limitata a 1 o
2 giorni.
Il periodo dell'anno in cui
si possono verificare è quello in cui la temperatura superficiale del mar
Mediterraneo è più alta (intorno ai 26°C), condizione che si verifica
normalmente tra agosto e settembre sullo Ionio, sul basso Tirreno, sul canale
di Sicilia e sul mar Libico.
Il primo Ciclone Mediterraneo
risale al 24 settembre 1969, quando sul mar Libico si formò una forte tempesta che
fece sentire i suoi effetti sull'isola di Lampedusa e su parte della Libia ma
che ben presto si esaurì senza provocare alcun danno. Altri “Cicloni” si sono
formati nel 1976, nel 1982, nel1991 e nel 2001, ma sempre senza danni di
rilievo. Dal 15 al 18 settembre 2003, la Sicilia fu colpita da un TLC a cui si
diede anche un nome: Karima. In quella occasione l’isola rimase soggetta a forti
temporali per oltre due giorni. A Siracusa caddero, in 48 ore, 514 mm di
pioggia.
Il 7 novembre del 2014, si è
formato sullo stretto di Sicilia un profondo vortice depressionario, identificabile
come Medicane (da http://www.meteoam.it/?q=Medicane_novembre2014 ).
Durante il suo passaggio
sulla stazione meteorologica di Lampedusa, molte imbarcazioni sono state
capovolte e il vento ha registrato raffiche fino a 73 kt (135 Km/h). La tempesta ha, inoltre, generato mareggiate con onde
alte fino a 7 metri che hanno ostacolato i collegamenti con le isole e messo in
seria difficoltà i residenti dei porti e delle località di mare. Il fenomeno è
stato individuato, con diversi giorni di anticipo, dai modelli di previsione
numerica di cui dispone il CNMCA (Centro Nazionale di Meteorologia e
Climatologia Aeronautica). La sua evoluzione è stata dettagliatamente
monitorata durante tutto il periodo di criticità e sono stati emessi dal Centro
numerosi “avvisi” per informare la popolazione e scongiurare gli episodi di maggior
pericolo.
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