giovedì 1 luglio 2021

I POSTUMI DEL SESSANTOTTO

 


Leggiamo sull’enciclopedia online “Wikipedia”: “Il Sessantotto è stato un movimento sociale e politico che ha profondamente diviso l'opinione pubblica e i critici, tra chi sostiene sia stato uno straordinario momento di crescita civile (che ha portato ad un mondo «utopicamente» migliore) e chi sostiene invece sia stato il trionfo di una stupidità generalizzata, che rovinò la società italiana, e di un conformismo di massa in cui i figli stessi della borghesia avrebbero voluto abbattere il sistema borghese”.
“Odore di sujo” ne riprende i punti salienti: “La politica era la materia più controversa e discutibile nei fatidici anni del ’68, quelli della rivoluzione culturale, quando molti erano convinti di essere degli ‘intellettuali’.” Giorgio si riteneva un intellettuale e per quegli anni sicuramente lo era, tuttavia, in realtà, era solo uno sbandato.
“Il mestiere del politico, in quegli anni, ha subìto una trasformazione storica: non più programmi elettorali improntati al bene comune, presentati nelle varie, e noiose, trasmissioni, ma soldi e libertà divennero gli argomenti di tendenza, che coinvolsero da quel momento in poi il pubblico, che iniziò così a mostrare maggiore interesse.” Forse fu proprio questa esasperata esigenza di soldi, libertà e di diritti a decretare la decadenza dei costumi?